Icaro Daniele Finzi Pasca

Sabato 2 (ore 20:30) e domenica 3 febbraio (ore 16:00) sul palco del LAC torna Icaro, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Daniele Finzi Pasca, che continua ad emozionare con quasi 800 rappresentazioni in tutto il mondo e un successo lungo ventisette anni.

Una settimana di musica e teatro con Lugano In Scena: la prima assoluta svizzera di Silent concerto oltre l’udibile ideato dal compositore Gabriele Marangoni, il senso contemporaneo di Antigone firmato da Gigi Dall’Aglio, una voce alla tragedia dei migranti con Mare Morto nuova produzione di Officina Teatro, l’emozionante Icaro di Daniele Finzi Pasca. Ideato dal compositore Gabriele Marangoni,

Silent, di cui il LAC ospita la prima assoluta svizzera martedì 29 gennaio alle ore 20:30, è un concerto che va oltre l’udibile, un lavoro in cui un ensemble vocale di persone sorde incontra un ensemble strume ntale e due voci soliste. Nasce dall’idea di utilizzare e concepire ogni possibile suono generato da individui che vivono nel silenzio ed è stato creato lavorando sulla percezione fisica e cerebrale del suono. Grazie a superfici vibranti progettate e realizzate ad hoc, i sordi dell’ensemble vocale saranno in grado di interagire con la partitura sonora elettronica e le voci di Francesca Della Monica e David W. Benini. E’ un progetto audace, un viaggio visionario ai limiti della percezione, un concerto oltre l’udibile in cui il suono non viene concepito come possibile ascolto ma come vibrazione di cui fare esperienza. Un’opera sperimentale, un evento di inclusione soci ale, che rompe le barriere tra chi è udente e chi non lo è; un lavoro delicato e prezioso in cui tutti possono condividere la stessa esperienza musicale artistica e umana.

Il senso contemporaneo di Antigone, che sta nella natura e nella forma dialettica del confronto, è alla base del nuovo lavoro di Gigi Dall’Aglio, al LAC mercoledì 30 gennaio alle ore 20:30.Prodotto dalla compagnia milanese ATIR, lo spettacolo mette in scena la tragedia sofoclea riaffermando la grande attualità della figura di Antigone, eroina ribelle che non esita a sfidare il potere per dare degna sepoltura a suo fratello Polinice. “Con
Antigone – afferma il regista – gli attori possono veramente vivere la consapevolezza che il Teatro si presenta come farmaco contro le tentazioni arroganti che si stabiliscono nel confronto fra regole e tradizione, tra realtà e irrealtà, tra democrazia e altro”.
Al Teatro Foce venerdì 1 febbraio alle ore 20:30 (repliche sabato 2 ore 20:30 e domenica 3 ore 16:00) andrà in scena
Mare morto, la nuova produzione di Officina Teatro che parte dalla necessità del suo direttore artistico Mirko D’Urso di dare voce alla tragedia dei migranti che affrontano il mar Mediterraneo con la speranza di un futuro migliore o, se non altro, meno devastante. Negli ultimi 4 anni, più di 4’000 persone, tra cui molte donne e bambini, hanno perso la vita in questo mare che un tempo era sinonimo di bellezza e di vita, mentre oggi per molti rappresenta solo
un mare morto. Questo lavoro è il frutto dell’esperienza di Simone Gandolfo, regista e attore diplomato al Teatro Stabile di Genova, che ha trascorso due mesi in mare aperto per girare una serie
documentaria per l’emittente televisiva TV2000: “Quando, pattugliando il mare aperto a 30 miglia dalle coste libiche, si avvista un gommone, la prima cosa che ti colpisce sono gli occhi: occhi pieni
di speranza, perché a chi tenta di fuggire dalla Libia che è come l’inferno in terra, non resta altro che la speranza. Mai come al centro del Mediterraneo sono stato vicino alla morte e mai ho sentito così
forte pulsare la vita”.

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