Style

Alla sorgente del Classicismo musicale con Haydn, Mozart e Vranický

L’OSI guidata da Maxim Emelyanychev ci porta nella capitale del Classicismo musicale, Vienna, con un capolavoro cameristico (Mozart), un concerto per pianoforte (Haydn) e una sorprendente sinfonia (Vranický).

 L’Orchestra della Svizzera italiana, sotto la guida del direttore e pianista russo Maxim Emelyanychev, chiude la mini rassegna Play&Conduct giovedì 30 gennaio 2020 alle ore 20.30, presso l’Auditorio Stelio Molo della RSI di Lugano (diretta radiofonica e videostreaming RSI Rete Due), e, in replica venerdì 31 gennaio ore 20.30, presso la Chiesa di San Biagio a Bellinzona (concerto prodotto dalla Città di Bellinzona). Si tratta di un viaggio alla sorgente del classicismo musicale attraverso tre grandi generi musicali, un quintetto per fiati, un concerto per strumento a tastiera e orchestra e una sinfonia. Si apre, infatti, con il Quintetto per pianoforte e fiati di Mozart che, secondo uno dei suoi maggiori biografi, Bernhard Paumgartner, è il «più nobile esempio di musica da camera per fiati. Beethoven lo tenne a modello, ma non lo superò». Insieme a Emelyanychev suoneranno le prime parti dell’OSI: Federico Cicoria (oboe), Paolo Beltramini (clarinetto), Zora Slokar (corno) e Mathieu Brunet (fagotto). Segue nel programma il Concerto per pianoforte in re maggiore (nato per clavicembalo) che F. J. Haydn scrisse nello stesso giro di anni del Quintetto, avvicinandosi ai coevi concerti che Mozart scriveva proprio a Vienna.

Una sorprendente rarità, per la scrittura elegante e ricca di umore, è la Sinfonia in re maggiore che chiude il concerto, opera del compositore moravo Pavel Vranický, molto apprezzato dall’imperatrice Maria Teresa e dai suoi successori, e anche da Mozart e Beethoven che gli affidarono due loro capolavori come direttore d’orchestra: rispettivamente l’oratorio La Creazione e la Prima sinfonia.

 

Il concerto del 30 gennaio 2020 è offerto in diretta radiofonica su RSI Rete Due e in videostreaming (rsi.ch/streaming).

La prevendita dei biglietti per OSI in Auditorio è effettuata presso la biglietteria del LAC a Lugano in Piazza Luini 6 (MA-DO 10-18), online su luganolac.ch e nei punti vendita Ticketcorner (Manor, Uffici postali).
I biglietti saranno in vendita anche la sera dei concerti alla cassa serale dell’Auditorio dalle 19.00.

I biglietti per OSI in San Biagio saranno in prevendita presso l’Ufficio turistico di Bellinzona a Palazzo civico (tel. 091 825 21 31).

 Music on Ice a Bellinzona

Music On Ice il 10 e 11 gennaio porta per la decima volta la magia della musica e del pattinaggio su ghiaccio a Bellinzona

Ancora una volta al centro sportivo di Bellinzona domani e dopo si ripete la magia del connubio  delle eleganti figure di alcuni dei più famosi pattinatori di pattinaggio di figura e la musica di Sebalter eclettico musicista Ticinese e La scena musicale quest’anno vedrà due protagonisti: Scilla Hess ..

Lo spettacolo di oltre due ore si consuma troppo velocemente per gli spettatori di tutte le età rapiti dalla eleganza armoniosa dei pattinatori e dalle performance dei musicisti.

Il tema narrato dallo spettacolo in questo decimo anniversario è “Exodos

Stepan Lambier,  medaglia d’oro ai Campionati mondiali nel 2005 e 2006, argento olimpico ai Giochi di Torino 2006, vincitore nel 2005 e 2007 dell’ISU Grand Prix Final e nove volte campione nazionale svizzero, è sicuramente il più amato dal pubblico svizzero.

Ma molti altri campioni rendono unico lo spettacolo: a coppia franco tedesca Annette Dytrt & Yannick Bonheur, e il campione degli USA Ryan Bradley, Jozef Sabovcik, Samuel Contesti, Maurizio Margaglio, ed  l’ideatore dello show Laurent Tobel.

 

 

A gennaio tornano a Lugano i Concerti OSI in Auditorio

 Giovedì 9 gennaio 2020, ore 20.30, nell’ambito dei Concerti RSI, primo concerto della mini rassegna OSI in Auditorio nella formula Play&Conduct, divenuta appuntamento molto atteso nella programmazione della stagione concertistica dell’Orchestra della Svizzera italiana.

Presso l’Auditorio Stelio Molo RSI di Lugano, protagonista del concerto è il noto violinista francese Renaud Capuçon, fra gli artisti più presenti nei tanti anni del Progetto Martha Argerich a Lugano. Capuçon è impegnato in un programma romantico dominato da Beethoven, autore di cui ricorre proprio quest’ anno il 250° anniversario della nascita. Di Beethoven Capuçon dirige e interpreta le romanze ‘gemelle’ per violino e orchestra, melodiose e solari e una versione di R. Tognetti della famosa sonata A Kreutzer. La serata si conclude con la fresca ed equilibrata Quinta sinfonia, con la quale il diciottenne Franz Schubert entrava nella sua piena maturità artistica. Il Concerto è offerto in diretta radiofonica e videostreaming da RSI Rete Due (rsi.ch/streaming).

La prevendita dei biglietti per OSI in Auditorio è effettuata presso la biglietteria del LAC a Lugano in Piazza Luini 6 (MA-DO 10-18), online su luganolac.ch e nei punti vendita Ticketcorner (Manor, Uffici postali). I biglietti saranno in vendita anche la sera dei concerti alla cassa serale dell’Auditorio dalle 19.00.

Un brindisi al Nuovo Anno con l’OSI al LAC

Festeggiare l’arrivo del Nuovo Anno al LAC con l’Orchestra della Svizzera italiana è diventato un appuntamento molto atteso a Lugano non solo dal pubblico più fedele degli abbonati.

Il Concerto di San Silvestro, che si terrà martedì 31 dicembre 2019 ore 18.30 presso la Sala Teatro LAC, è l’occasione propizia per una serata di vigilia festosa in compagnia di un direttore fra i più affermati della sua generazione, il trentasettenne polacco Krzysztof Urbański che ha stretto un forte e immediato legame con i musicisti dell’OSI fin dal suo primo impegno nella stagione passata. Il LAC, che racchiude un auditorio musicale e gallerie espositive di arti applicate, non potrebbe essere sede migliore per l’esecuzione della celebre raccolta di Modest Petrovič Musorgskij intitolata Quadri di un’esposizione. Questo famoso pezzo descrive infatti una serie di disegni e acquarelli dell’architetto Victor Hartmann, un amico di Musorgskij scomparso prematuramente, al quale il musicista intendeva così rendere omaggio alla memoria. Un suo grande ammiratore novecentesco, il compositore francese Maurice Ravel, compì la trascrizione orchestrale, ottenendo un successo forse ancor più grande dell’originale pianistico. Proprio al brano più famoso di Ravel spetta la chiusura della serata. Si tratta del Boléro, il formidabile crescendo di un tema ossessivo su un immutabile ritmo di bolero, che il musicista francese scrisse come balletto per la ballerina Ida Rubinstein. Dopo l’esplosione finale che tronca il crescendo lancinante del Bolèro, il pubblico è invitato a partecipare a un brindisi augurale insieme ad Urbański e all’Orchestra della Svizzera italiana, prima del rientro a casa per la cena di San Silvestro.

Battezzato un nuovo treno Giruno “Ceneri 2020”, al via il conto alla rovescia per la galleria di base.

Mancano 363 giorni alla messa in esercizio della galleria di base del Monte Ceneri, che avverrà il 12-13 dicembre 2020. Oggi, presso la stazione di Lugano, il Presidente del Consiglio di stato Christian Vitta e il CEO delle FFS Andreas Meyer hanno dato il via al conto alla rovescia per l’epocale evento.

Il Ceneri rappresenta una grande opportunità e permetterà di migliorare la puntualità, la capacità e l’offerta sull’asse nord-sud. Le sfide restano tuttavia molte: il completamento del Corridoio di 4 metri e dei numerosi cantieri attivi in Ticino, il prosieguo del cantiere sulla sponda est del Lago di Zugo, la coordinazione nel traffico viaggiatori internazionale e nazionale e la disponibilità di posti a sedere rappresentano obiettivi impegnativi. Le FFS, insieme ai principali partner delle ferrovie europee, affronteranno il tema Opportunità Ceneri 2020 in occasione del Rail Summit, previsto il 3 settembre 2020.

Nel primo pomeriggio di oggi, presso la stazione FFS di Lugano, il Presidente del Consiglio di stato Christian Vitta e il CEO delle FFS Andreas Meyer hanno fatto scattare il conto alla rovescia per l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri. Presenti anche i Sindaci delle Città di Lugano, Locarno e Bellinzona. A seguire è stato battezzato un treno della nuova flotta Giruno, con il nome “Ceneri 2020”.
Il 13 dicembre 2020 il nuovo tunnel di base del Monte Ceneri, della lunghezza di 15,4 km, sarà messo in esercizio, con il primo treno in direzione nord che vi transiterà alle ore 06.03. In quell’occasione il Ticino sarà in festa, con le tre principali città del Cantone, Lugano, Locarno e Bellinzona a celebrare congiuntamente con le FFS l’importante traguardo raggiunto. Il percorso di avvicinamento a questo epocale evento resta impegnativo. Le FFS sono sulla buona strada.

Fino alla messa in esercizio della nuova galleria, la situazione sull’asse nord-sud resterà impegnativa. Nel solo Canton Ticino la rete ferroviaria sarà ancora confrontata con oltre 20 cantieri e con il completamento del Corridoio di 4 metri, grazie al quale le gallerie disporranno di profili più alti per favorire il passaggio di treni merci più capienti. Anche l’imponente cantiere sulla sponda est del Lago di Zugo, causa diretta di tempi di coincidenza più brevi in Ticino, sarà ancora attivo e si concluderà a dicembre 2020. Ciononostante, le FFS sono fiduciose di poter concludere tutti i passi necessari che consentiranno una puntuale messa in esercizio della nuova galleria di base del Monte Ceneri. Anche nel traffico viaggiatori le sfide restano molte, in particolare quelle legate alla disponibilità di posti a sedere in determinati periodi dell’anno, come i ponti festivi o i periodi di vacanza, o fasce orarie di grande afflusso; con il completamento del Corridoio di 4 metri, nel traffico nazionale le FFS avranno la possibilità di ricorrere ai treni bipiano a lunga percorrenza anche sull’asse nord-sud, così da poter mettere a disposizione un numero maggiore di posti a sedere.

Con l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri sarà posato l’ultimo tassello della Nuova Ferrovia Transalpina (NFTA) per un investimento complessivo di 22.8 miliardi di franchi. Il nuovo corridoio tra il nord e il sud dell’Europa incentiverà ulteriormente il trasbordo di merci dalla strada alla rotaia, permetterà di ridurre fino a 2 ore i tempi di percorrenza dei treni merci e ne aumenterà le capacità (fino a 750 metri di lunghezza), grazie al Corridoio di 4 metri. Basilare in tal senso la migliorata cooperazione tra le aziende ferroviarie europee, che permette un migliore coordinamento per gli orari futuri, un’armonizzazione dei tempi di sosta presso le stazioni di confine e una sincronizzazione adattata degli intervalli.

Anche il traffico viaggiatori trarrà importanti benefici dalla completata trasversale alpina. Grazie ad essa i tempi di percorrenza tra nord e sud e viceversa si ridurranno ulteriormente, sia nel traffico nazionale e internazionale sia nel traffico regionale in Ticino. In questo senso risulta fondamentale la cooperazione a livello nazionale e internazionale, promossa da diversi anni a questa parte dalle FFS, grazie alla quale l’offerta – in collaborazione con altre ferrovie dei Paesi confinanti – è stata costantemente ampliata. I quattro partner europei hanno come obiettivi comuni l’aumento del numero di collegamenti nel traffico viaggiatori e la riduzione dei tempi di viaggio. Non da ultimo, insieme alle Ferrovie federali austriache (ÖBB), le FFS intendono sviluppare ulteriormente la rete di treni notturni da e per la Svizzera.
Con il completamento del Ceneri i treni a lunga percorrenza impiegheranno circa 2 ore da Zurigo a Lugano e inizialmente 3 ore e 17 minuti da Zurigo a Milano, a causa delle riserve pianificate. In questo modo le FFS e Trenitalia assicurano un traffico transfrontaliero affidabile. La durata del viaggio sarà ridotta di circa 9-13 minuti rispetto all’orario implementato dopo l’apertura della galleria di base del San Gottardo. L’obiettivo è un tempo di percorrenza Zurigo–Milano di 3 ore e 2 minuti; per assicurarlo sarà necessaria la transizione dinamica a Chiasso, grazie alla quale non sarà più necessaria la sosta al confine per il cambio di pantografo. Le FFS e la Svizzera intendono sfruttare il Rail Summit del 3 settembre 2020 per presentare insieme ai principali partner delle ferrovie europee i miglioramenti previsti nel dopo-Ceneri, ai quali ne seguiranno altri; il Rail Summit rappresenta così un incontro determinante per poter trarre di comune accordo il massimo dall’opportunità Ceneri 2020. Lo stesso giorno si terrà una conferenza dei ministri europei dei trasporti. Il tunnel sarà inaugurato ufficialmente il 4 settembre 2020.

Sarà tuttavia il traffico regionale in Ticino a vivere un vero e proprio salto quantico nel trasporto pubblico; i tempi di percorrenza tra Lugano e Bellinzona si ridurranno di circa 15 minuti, tra Locarno e Lugano di circa 25 minuti e nascerà a tutti gli effetti una “S-Bahn” che avvicinerà i maggiori centri abitati del Cantone. Per far fronte alla prevista crescita dell’utenza, stimata nell’ordine del 30% nell’immediato dopo-Ceneri, e al conseguente aumento dei collegamenti TILO prevede un incremento della propria flotta; sono stati infatti ordinati 10 nuovi convogli Flirt e nel corso del 2020 saranno formati circa 40 nuovi macchinisti.

Nella giornata odierna è stato anche battezzato un treno della nuova flotta Giruno, con il nome “Ceneri 2020”. Il veicolo, vestito con un’apposita livrea che richiama il nuovo tunnel, rappresenta un sogno diventato realtà, il più moderno treno svizzero che percorre le più moderne gallerie ferroviarie svizzere. Il “Ceneri 2020” è uno dei 29 nuovi convogli che a partire da oggi saranno gradualmente introdotti sull’asse nord-sud, da Basilea/Zurigo fino a Lugano e, dalla primavera 2020, fino a Milano. Dal 2021 è inoltre previsto il proseguimento del viaggio da Milano verso altre destinazioni in Italia. Dopo il Giruno “San Gottardo” lo scorso 8 agosto a Bellinzona, il “Ceneri 2020” è il secondo del suo tipo ad essere battezzato in Ticino.

 

Riscoperta  della cantata di Rossini, Riconoscenza.

La riconoscenza (1821), cantata pastorale del periodo napoletano di Rossini, è da inizio dicembre 2019 disponibile su CD in prima registrazione mondiale (Concerto Classics).

Ad un anno di distanza dalla pubblicazione del primo volume dedicato al periodo giovanile (già in nomination per i prossimi ICMA), Markus Poschner e l’Orchestra della Svizzera italiana si addentrano nei successivi anni napoletani del compositore pesarese, alla riscoperta di opere rare e inedite. La partitura della Riconoscenza, composta da sette ampi numeri, fu apprezzata per il virtuosismo (l’aria di Fileno rappresenta uno dei vertici dell’impervia scrittura tenorile rossiniana) e per la capacità di armonizzare momenti esclusivamente strumentali, corali e solistici. La Cantata venne rielaborata per numerose altre circostanze: della Cantata Il vero omaggio (1822) e della Cantata a quattro voci con cori (1823) vengono offerti due brani in prima registrazione. Gli interpreti sono Edgardo Rocha (nel ruolo di Fileno) tenore, Michela Antenucci (Argene) soprano, Laura Polverelli (Melania) mezzosoprano e Mirco Palazzi (Elpino) basso. Le parti corali sono affidate al Coro della 

Radiotelevisione svizzera. In apertura e a chiusura del CD le Sinfonie da Ermione (1819) e da Elisabetta, regina d’Inghilterra (1815).

La registrazione, curata dal Tonmeister Wolfgang Müller per la Radiotelevisione svizzera, è stata effettuata in aprile e in agosto 2019 all’Auditorio Stelio Molo RSI di Lugano.

The Rossini Project (Concerto Classics), Volume II From Naples to Europe (1815-1822), così come il Volume I The Young Rossini (1804-1813) pubblicato nel dicembre 2018, sono disponibili a Lugano al LAC Shop, nei negozi specializzati e online su http://www.concertoclassics.it.

L’ OSI tra Russia sovietica e Francia romantica.

L’OSI e Markus Poschner esplorano due mondi e due epoche differenti: la Russia sovietica del doloroso e aspro concerto per violoncello di Dmitrij Šostakovič e la Francia romantica con una delle opere più originali e famose, la Symphonie fantastique di Hector Berlioz. 

 Giovedì 5 dicembre 2019, ore 20.30, il concerto dell’Orchestra della Svizzera italiana, nell’ambito dei Concerti RSI, vede sul podio il direttore principale dell’OSI Markus Poschner proseguire l’approfondimento del repertorio sinfonico francese con un’opera emblematica della musica romantica, l’autobiografica e rivoluzionaria Symphonie fantastique di Hector Berlioz. La Fantastique, impostata su un programma letterario autobiografico, diede immediata fama al giovane compositore francese, di cui quest’anno ricorre il centocinquantesimo anniversario della morte. Nella prima parte del concerto torna un beniamino del pubblico di Lugano, protagonista di tante edizioni del Progetto Martha Argerich, il violoncellista francese Gautier Capuçon, solista nel Secondo concerto per violoncello di Dmitrij Šostakóvič. Ultima e affascinante opera concertante, fu offerta dal compositore al grande violoncellista russo Mstislav Rostropovič come un inaspettato regalo e pegno d’amicizia, divenendo uno dei cavalli di battaglia del formidabile primo esecutore, nel 1966.

Si tratta del secondo concerto di Gautier Capuçon nell’ambito della sua residenza al LAC di Lugano per la stagione in corso. Con LuganoMusica sono in programma due ulteriori appuntamenti, il 4 marzo in récital con Jérôme Ducros e il 5 giugno con il fratello Renaud ed il pianista Frank Braley.

 

Le FFS e le ferrovie partner ampliano l’offerta nel traffico ferroviario internazionale
La ferrovia tedesca DB, la francese SNCF e l’italiana Trenitalia, in collaborazione con le FFS, intendono ampliare ulteriormente l’offerta nel traffico ferroviario internazionale. La partnership tra queste ferrovie tiene conto dello sviluppo e dell’importanza sempre maggiore delle tematiche legate alla sostenibilità e alla protezione del clima, come pure dell’aumento della domanda. In occasione di un evento comune tenutosi a Zurigo, le FFS, la DB, la SNCF, TGV Lyria e Trenitalia hanno presentato i nuovi treni per il traffico internazionale. Le capacità sugli assi più importanti che collegano la Svizzera ai paesi confinanti saranno notevolmente aumentate.
L’anno in corso ha visto un netto aumento della domanda nel traffico ferroviario internazionale: tra gennaio e settembre la domanda per le destinazioni internazionali è aumentata del 10 percento rispetto all’anno precedente. Oltre al potenziamento graduale dell’offerta, uno dei fattori che ha contribuito all’aumento della domanda è l’attenzione sempre maggiore verso la sostenibilità e la protezione del clima che porta a favorire i viaggi in treno perché più rispettosi dell’ambiente. Le FFS promuovono ormai da molti anni una strategia di cooperazione a livello nazionale e internazionale e hanno costantemente ampliato la propria offerta in collaborazione con altre ferrovie dei Paesi confinanti. I quattro partner europei hanno come obiettivi comuni l’aumento del numero di collegamenti nel traffico viaggiatori e la riduzione dei tempi di viaggio.

Rafforzata la collaborazione di lunga data con le ferrovie partner

Per fare fronte allo sviluppo attuale e futuro nel traffico viaggiatori internazionale, le FFS e le ferrovie partner DB, SNCF e Trenitalia hanno deciso di ampliare ulteriormente la collaborazione per quanto riguarda i collegamenti diurni internazionali. Assieme alle Ferrovie federali austriache (ÖBB), le FFS intendono sviluppare ulteriormente la rete di treni notturni da e per la Svizzera. In occasione di una conferenza congiunta tenutasi a Zurigo, le FFS e le ferrovie partner hanno presentato i nuovi treni per il traffico viaggiatori internazionale delle FFS:

A partire dal cambiamento d’orario di dicembre 2019, i clienti diretti in Germania da Coira e Zurigo potranno viaggiare a bordo dell’ICE 4, il treno ad alta velocità di ultima generazione della flotta tedesca, che sostituirà la prima generazione di ICE in servizio da circa 30 anni. L’ICE 4 offre ai suoi passeggeri la connessione WLAN gratuita, un portale di intrattenimento e, in prima classe, un servizio al posto e giornali gratuiti. Con la nuova flotta la capacità potrà essere aumentata del 20 percento rispetto all’ICE 1. L’ICE 4 offre tanto spazio per i bagagli, un ristorante di bordo e un ampio spazio riservato alle famiglie e ai bambini. Il design senza barriere viene incontro alle esigenze dei viaggiatori con mobilità ridotta.
Già da dicembre 2019 TGV Lyria impiegherà i TGV a due piani completamente ammodernati sulle tratte che collegano Zurigo, Losanna e Ginevra a Parigi. I treni a un piano attualmente in servizio per TGV Lyria nel traffico tra Francia e Svizzera saranno completamente sostituiti con il cambiamento d’orario di dicembre 2019. Anche l’offerta verrà ulteriormente ampliata. La nuova flotta, composta da 15 TGV a due piani, consentirà alla società affiliata delle FFS e della SNCF di aumentare l’offerta giornaliera di posti a sedere di 4500 unità, per un totale di 18 000 posti al giorno. Per tutti i viaggiatori è a disposizione la connessione WLAN gratuita e un portale di intrattenimento. In classe «Business-1ère» i viaggiatori potranno usufruire di numerosi servizi, tra cui un’offerta di ristorazione con piatto caldo servito al posto.
Lungo l’asse del San Gottardo, sempre a partire da dicembre 2019, il nuovo treno internazionale FFS per il traffico a lunga percorrenza «Giruno» collegherà la Svizzera tedesca con Lugano/Chiasso e, dalla primavera 2020, si spingerà gradualmente fino a Milano. Anche sul Giruno sarà disponibile la connessione WLAN gratuita. Il Giruno è il primo treno internazionale a lunga percorrenza delle FFS con accesso a pianale ribassato per l’Italia, la Svizzera e la Germania. Si tratta anche del primo treno delle FFS con toilette separate per uomini e donne.
Con l’introduzione di queste tre nuove flotte e grazie alla collaborazione con le ferrovie partner, le FFS promettono un’offerta più ampia e rispettosa dell’ambiente verso i Paesi confinanti. L’impiego dei nuovi treni nel traffico internazionale consente alle ferrovie che partecipano a questo progetto di ampliare la loro offerta a medio e a lungo termine e di migliorare la propria competitività rispetto al traffico aereo, al traffico individuale motorizzato e al traffico internazionale di autobus a lunga percorrenza. Grazie all’aumento dell’offerta di biglietti risparmio internazionali dalla Svizzera, viaggiare in treno diventa più vantaggioso anche da un punto di vista economico. Le FFS stanno inoltre rielaborando il loro sistema di vendita online per i biglietti internazionali per renderlo più user-friendly e facilitare così la ricerca e la prenotazione di tariffe risparmio.

Le FFS e Trenitalia stanno lavorando per ampliare dal 2021, dopo l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri, la propria offerta per raggiungere nuove destinazioni in Italia, affiancandole a quelle già esistenti verso Milano e Venezia. Con la messa in servizio della galleria di base del Monte Ceneri i tempi di percorrenza verso l’Italia saranno inoltre notevolmente ridotti. I treni a due piani di TGV Lyria (507 posti a sedere in composizione singola, 1024 in composizione doppia) collegheranno Parigi e Zurigo sei volte al giorno, ogni due ore, in entrambe le direzioni. Sulla tratta Losanna-Parigi, TGV Lyria offrirà sei collegamenti giornalieri in entrambe le direzioni e addirittura otto collegamenti giornalieri in entrambe le direzioni sulla tratta Ginevra-Parigi. Verso la Germania, gli ICE 4 configurati con 830 posti a sedere circoleranno sette volte al giorno da Zurigo fino a Francoforte e ad Amburgo: tra la Svizzera e la Germania ci saranno più di 40 collegamenti diretti giornalieri in ciascuna direzione.

L’ampliamento dell’offerta in collaborazione con i partner delle FFS proseguirà anche nei prossimi anni. Già da dicembre 2020 l’offerta di collegamenti verso Monaco di Baviera verrà ampliata con sei coppie di treni e il tempo di percorrenza ridotto a solo 3 ore e 30 minuti, ben un’ora in meno rispetto alla durata attuale.

La Scuola delle Mogli
Una commedia di Moliere sapiente e di sorprendente maturità, in scena a Locarno.

 La scuola delle mogli” è una commedia sapiente e di sorprendente maturità: vi si respira un’amarezza ed una modernità come solo negli ultimi testi Molière riuscirà a trovare. Vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare.

Cirillo, nella doppia veste di attore e regista, è un parvenu, si fa chiamare Signor del Ramo per darsi quel tono e quella posizione che i natali non gli avevano assicurato, ha disprezzo per i cornuti e nella massima considerazione la fedeltà coniugale (della donna verso il marito, ça va sans dire). Accoglie, così, non per caritatevole compassione ma per interesse personale, la richiesta di una povera contadina e ne prende in carico la figlia. La fa allevare in un convento, tutta ricami, preghiere e sottomissione, zero istruzione. Agnese (Valentina Picello) cresce ignara della sua condizione di cavia umana: l’esperimento consiste nel creare la moglie perfetta, culturalmente e socialmente inferiore al futuro marito cui dovrà ogni cosa.

Il caso, però, interviene e conduce Orazio (Giacomo Vigentini), giovane di belle speranze, sotto la finestra di Agnese, fille mal gardée da due gretti servi-carcerieri dall’accento vagamente campano (Rosario Giglio e Marta Pizzigallo). Orazio è un incrocio improbabile tra Fedez, Michael Jackson e Lucignolo, che con serenate a suon di rap, con il fascino del bomber e del cappello da baseball con visiera al contrario, conquista il cuore ingenuo della ragazza; di certo non priva di fascino la sua prova attoriale, comunque, con punte di virtuosismo da parte di Vigentini nel passare dalla recitazione al canto, dai passi hip hop alla recitazione dell’innamorato appassionato. La commedia procede con i tipici e prevedibili equivoci del genere comico, il riconoscere finale fa il resto e fa convolare a nozze i giovani.

 

 Il testo, per la messinscena di “Marche Teatro”, è in cartellone giovedì 14 e venerdì 15 novembre al Teatro di Locarno ed è interpretato da Arturo Cirillo.Durata dello spettacolo: 1h 35 m senza intervallo.

Julian Charrière  Towards No Eartth Pole

Dal 27 ottobre 2019 al 15 marzo 2020, il Museo d’arte della Svizzera italiana ha il piacere di presentare una grande mostra personale dedicata a Julian Charrière, giovane artista svizzero tra i più innovativi e promettenti della sua generazione. L’esposizione Towards No Eartth Pole è concepita intorno all’omonima e inedita opera video, per la realizzazione della quale l’artista ha esplorato località remote dalle condizioni climatiche estremamente ostili. Il progetto espositivo sarà in seguito presentato, in una versione riadattata, all’Aargauer Kunsthaus di Aarau e al Dallas Museum of Art.

Julian Charrière si è imposto sin da subito sulla scena dell’arte contemporanea come un esploratore moderno, noto per una ricerca artistica concettuale che attraversa e combina varie discipline, dalla geologia all’archeologia, dalla fisica alla storia. Padroneggiando performance, scultura, fotografia e video, il suo lavoro offre nuovi e inaspettati punti di vista su alcune delle questioni al centro della nostra epoca e dell’umanità in generale. L’artista è spesso in viaggio, recandosi nelle aree più remote del pianeta con forte identità geopolitica — ad esempio vulcani, ghiacciai, siti radioattivi —, per esplorare con metodi e materiali non convenzionali le tensioni e l’inestricabile legame tra civiltà umana e paesaggio naturale.

 L’idea del progetto Towards No Earth/y Pole nasce nel 2017 quando Charrière è invitato su una nave di ricercatori russi a percorrere il canale di Drake, tra capo Horn e le isole Shetland Meridionali. L’impatto concreto con il paesaggio dell’Antartide e il confronto con la storia delle esplorazioni di inizio Novecento hanno dato avvio all’opera, portandolo poi sui ghiacciai svizzeri del Rodano e dell’Aletsch, sul Monte Bianco, in Islanda e in Groenlandia.

 Il titolo della mostra e del progetto riprende un verso che il poeta inglese Alfred Tennyson dedica a John Franklin — deceduto insieme a tutto il suo equipaggio nell’ultima famosa spedizione polare del 1845 — e crea un legame immediato con l’universo delle esplorazioni ottocentesche e di inizio Novecento. All’epoca i poli terrestri e i ghiacciai erano le ultime regioni da conquistare e cartografare, le frontiere finali per l’uomo, piene di segreti ed estremamente ardue da attraversare. Oggi sono considerati fragili ecosistemi da proteggere, simboli centrali dell’antropocene, ma allo stesso tempo rimangono i luoghi più estranianti della terra e maggiormente ostili nei confronti degli esseri viventi. Paesaggi che, nonostante la maggior parte dell’umanità non abbia mai visitato, sono da sempre presenti nell’immaginario geografico collettivo e attraverso fotografie, riprese storiche e la letteratura,esercitano un grande fascino sull’uomo.

Angeli a Venezia, viaggio nella dimensione intima di una raccolta privata

Con questa quinta esposizione, Angeli a Venezia. Guardi e Music nell’universo di Anna Braglia, la Fondazione Braglia intende approfondire la figura della sua fondatrice attraverso le sue passioni, presentando i nuclei di opere d’arte che lei ha  maggiormente ricercato e collezionato e che, dalla sua scomparsa nel 2015 a
oggi, nel caso di Giacomo Guardi (1764-1835) in particolare, vengono ora ampliati dal marito Gabriele.

Angeli a Venezia mostra per la prima volta al pubblico la più importante collezione di gouaches guardesche conservate in una raccolta privata e le accosta a 19 acquerelli veneziani realizzati da Zoran Music (1909-2005) in laguna a partire dal 1946 e che, a tre anni dal primo allestimento dedicato al pittore italo-sloveno negli spazi della Fondazione, il pubblico può riscoprire in parte, attraverso una nuova chiave di lettura. Pittore e incisore, Music si è dedicato a una ricerca artistica profondamente connessa al suo tempo ispirandosi ai grandi maestri europei del passato che lui ha saputo reinterpretare in diversi cicli creativi attraverso un linguaggio molto personale. Quello legato alla Serenissima, dopo gli orrori vissuti durante la Seconda Guerra Mondiale nel campo di concentramento di Dachau, rappresenta un ritorno alla vita, alla sua amata Ida, alla
luce e al colore, tutte emozioni che si traducono in vivacissimi acquerelli su carta di ispirazione bizantina.
L’allestimento incorpora una veduta a olio del Canal Grande di Bernardo Canal (1664 – 1744), padre del famoso Canaletto, che sancisce l’avvio di un viaggio nella Venezia di un tempo che fu, a cavallo fra Settecento e Ottocento, e che oggi incorpora quarantanove temperine di Giacomo Guardi, figlio dell’illustre Francesco; una rarissima gouache di Joseph Baudin (1691 ca.-1753 ca.) e una Madonna con bambino di Antonio Guardi (1699-1760), zio di Giacomo, che introduce un insieme di sculture di soggetto religioso. Angeli e Putti che vogliono essere lievi “presenze”, messaggeri/intermediari tra il mondo terreno e quello spirituale. La raffigurazione degli angeli ha accompagnato la produzione artistica nei secoli e per Anna, profondamente credente, sono oggetti dell’anima.

Nuova veste elettrica per il battello Vedetta.

Il battello Vedetta – di proprietà della Società Navigazione del Lago di Lugano – torna a solcare le acque del Ceresio nella sua veste rinnovata: il natante, dotato di un
propulsore elettrico alimentato a energia solare, in servizio  fino al 22
settembre.

La Città di Lugano ha sostenuto e patrocinato l’iniziativa, riconoscendone la valenza dal profilo turistico e ambientale. La versatilità del rinnovato natante, che promuove una mobilità sostenibile, contribuisce a rilanciare l’offerta turistica sul lago di Lugano, garantendo gli spostamenti a impatto ambientale zero.
La promozione dei trasporti elettrici rientra nella strategia attuata dal Municipio in
ambito ambientale ed energetico: uno degli accenti posti dalla Città nelle sue Linee di sviluppo 2018-2028 riguarda l’attenzione all’ambiente e alla qualità di vita, e si traduce in una serie di misure di intervento concrete, tra cui l’ottenimento del marchio Città dell’energia®: Lugano ha recentemente inoltrato l’istanza di certificazione per l’ottenimento del label.
Il Vedetta è stato completamente rinnovato impiegando tecnologie rispettose dell’ambiente: è dotato in particolare di un propulsore a energia solare alimentato da
pannelli fotovoltaici a elevato potenziale di assorbimento.
Il servizio sarà effettuato ogni venerdì, sabato e domenica (ad eccezione di domenica 8 settembre). Sono previste due corse durante la mattina e due nel pomeriggio.

 

A Milano il primo AperIpodcast

Un appuntamento per scoprire le infinite potenzialità della voce attraverso il podcast, sono intervenute voci autorevoli: EMANUELA FOLLIERO, LUCA DONDONI E ANDREA PIOVAN

Martedì 25 giugno, è stato presentato a Milano il primo APERIPODCAST: un appuntamento informale completamente dedicato al PODCAST, il nuovo mezzo di comunicazione che, attualmente, solo in Italia conta milioni di ascoltatori abituali. Un nuovo modo di usare e di percepire la voce e le sue infinite potenzialità. Grazie ad ACTION MEDIA LTD, media company italiana che crea contenuti di comunicazione attraverso la ricerca e lo sviluppo costante di nuovi linguaggi, fondata da MANUELA RONCHI (recentemente ribattezzata dalla stampa italiana “la signora del podcast”) e dal primo filosofo esecutivo italiano RAFFAELE TOVAZZI, la “voce” sta arrivando anche alle imprese italiane, sulla scia di colossi internazionali; sempre più aziende e multinazionali stanno infatti ricorrendo al podcast come mezzo di formazione, informazione ed “edutainment”, dedicato sia ai propri dipendenti che ai consumatori finali, basato proprio sulla voce, sul suo potere e sulla sua capacità di suggestione.

 

L’aperipodcast, che si è svolto al Boga Space, sede italiana di Action Media Ltd, nel cuore di Milano, è stata un’importante occasione di approfondimento e di confronto: il numero ristretto di capitani d’impresa coinvolti hanno avuto modo, da una parte, parlare di podcast, del loro utilizzo aziendale e approfondire questo trend “esplosivo” direttamente con Manuela Ronchi e Raffaele Tovazzi; dall’altra, invece, hanno potuto dar vita a un momento di condivisione, in cui confrontarsi su temi comuni legati alle proprie realtà aziendali. Nel corso della serata, hanno avuto un ruolo fondamentale tre voci estremamente note e riconoscibili: EMANUELA FOLLIERO, storica annunciatrice di Rete 4 e, per quasi 30 anni, volto del canale; ANDREA PIOVAN, voce italiana dei documentari BBC e voce ufficiale del programma tv “Non è la d’Urso Live”; LUCA DONDONI, affermato giornalista musicale, storica voce della radiofonia italiana e noto volto televisivo, che ha concluso la serata con un momento musicale ispirato al suo ultimo libro “MUSIC THERAPY”, una sua raccolta di consigli musicali in relazione ai diversi stati d’animo.

 

Tra le produzioni di Action Media Ltd, che a oggi conta più di 65.000 ascoltatori sulla piattaforma Spreaker (con una media di 800/1000 ascolti al giorno), più di 40.000 download e più di 200 puntate totali prodotte, in un momento in cui solo il 4% delle aziende supera il ventesimo episodio, si contano:

  • IL BUONGIORNO DI LONDRA, che ha superato i 180 episodi e disponibile online (su Spreaker, Spotify e le principali piattaforme podcast). Una breve striscia quotidiana andata “in onda” per la prima volta il 27 settembre 2018, in onore degli 80 anni dalla prima trasmissione della mitica Radio Londra, il progetto in italiano della BBC. Proprio come allora, Londra torna a parlare all’Italia tutti i giorni. Un podcast quotidiano di un minuto e mezzoche, come un vero e proprio caffè mattutino, aiuta a risvegliare la mente e ad iniziare alla grande la giornata, con un audio-aforisma (preso in prestito da filosofi e “menti illuminate” di tutte le epoche), una sfida per mettere questo aforisma in pratica nel corso della giornata e un brano musicale a tema, quale colonna sonora dell’ascoltatore.
  • IL SIMPOSIO DI LONDRA, ripercorre la settimana con gli audio-aforismi condivisi ne “Il Buongiorno di Londra”, suggerendo approfondimenti e rispondendo alle domande degli ascoltatori
  • PODCAST PIRATA, uno spazio che vuole riportare in vita lo spirito delle radio pirata inglesi degli anni sessanta e delle radio libere italiane degli anni settanta, che trasmette solo musica tramite licenza “creative commons” perché – citando Wagner – “la musica deve essere di tutti, come il sole e le stelle”
  • IL FUTURO DEL BUSINESS, il podcast realizzato in esclusiva per Forbes, che “porta a sbirciare dalla serratura del tempo per ragionare dove sta andando il mercato del lavoro e provare a intuire quale sarà il Futuro del Business”.

Secondo i dati raccolti per la prima volta da Nielsen, attualmente in Italia ci sono circa 3 milioni di ascoltatori abituali di podcast.

Un numero in continua espansione che segue i trend d’oltreoceano, che hanno ormai coinvolto anche le più importanti multinazionali: Gucci, Chanel e Harrods sono solo alcuni degli ultimi nomi. Persino Spotify (che ha investito 500milioni di dollari nel mercato podcasting, di cui quasi 300milioni per l’acquisto di Gimlet Media, società che produce contenuti nativi) e Netflix (che dai contenuti podcast dà vita ad alcune delle sue serie più seguite) attingono a piene mani dal mondo podcast.

 

 

Ascensione e Pentecoste: Verso sud senza code grazie a 60 treni supplementari

Per le festività dell’Ascensione e di Pentecoste le FFS mettono a disposizione dei viaggiatori numerosi treni supplementari. Durante il ponte dell’Ascensione ci saranno 29 treni supplementari per e dal Ticino e il Vallese mentre nel fine settimana di Pentecoste i mezzi aggiuntivi saranno 31. Inoltre, più di 40 treni regolari saranno rinforzati e per i viaggiatori con bici a seguito sono previste diverse offerte aggiuntive. Le FFS raccomandano di programmare il viaggio in anticipo informandosi sull’offerta di treni supplementari e prenotando per tempo i posti a sedere.

Nel weekend di Pasqua l’offerta di treni supplementari si è dimostrata efficace. Le FFS si aspettano una grande affluenza verso sud anche per le prossime festività e hanno quindi previsto numerosi treni supplementari anche per il ponte dell’Ascensione (da mercoledì 29 maggio a domenica 2 giugno) e per il fine settimana di Pentecoste (da venerdì 7 a lunedì 10 giugno). Oltre ai 29 treni supplementari previsti per l’Ascensione e ai 31 previsti per il weekend di Pentecoste, saranno potenziati diversi treni regolari con carrozze o unità aggiuntive. Nel complesso, per l’Ascensione e la Pentecoste le FFS creeranno rispettivamente circa 45 000 e 47 000 posti a sedere aggiuntivi. Scegliendo queste soluzioni, inoltre, i viaggiatori si sposteranno nel rispetto dell’ambiente, dal momento che i treni FFS sono alimentati per il 90 percento da energia idrica. Viaggiando in treno si riduce il carico ambientale, si risparmiano risorse, energia e spazio e si producono emissioni relativamente ridotte di CO2. In Svizzera chi opta per il treno consuma circa 6 volte meno energia e produce 27 volte meno gas a effetto serra rispetto a chi viaggia in auto.

Ai viaggiatori diretti in Ticino, le FFS consigliano di utilizzare i treni InterCity in partenza alle xx.32 da Zurigo HB oppure i treni supplementari delle xx.45, sempre da Zurigo HB. Mentre a chi parte da Basilea/Lucerna e deve cambiare treno ad Arth Goldau, si raccomanda di prediligere i treni in partenza alle xx.18. Per i viaggiatori diretti in Italia la prenotazione è obbligatoria (prenotazioni allo sportello ferroviario o al Rail Service FFS chiamando il numero 0848 44 66 88, CHF 0.08/min.). Anche per i viaggi entro i confini nazionali è caldamente raccomandata la prenotazione.

Carico in proprio di biciclette attraverso la galleria di base del San Gottardo solo con prenotazione

A causa delle disposizioni di sicurezza vigenti, per il trasporto di biciclette nei treni che transitano attraverso la galleria di base del San Gottardo è necessaria la prenotazione anticipata. In alternativa, fino all’8 giugno, i sabati e le domeniche nonché il 30 maggio è in servizio il «Gotthard Weekender» da Zurigo a Bellinzona e ritorno, con varie fermate lungo la linea panoramica. Questa è la soluzione ideale per gli escursionisti e offre inoltre lo spazio necessario per ospitare bici e bagagli. Come per tutti i treni che circolano sulla linea panoramica, per le biciclette non occorre alcuna prenotazione. Maggiori informazioni per viaggiare con la bici sono disponibili su www.ffs.ch/bici.

Nella stagione estiva trasporto di biciclette agevolato attraverso il Lötschberg e verso Coira

Nei fine settimana dal 30 maggio al 27 ottobre, così come il giovedì dell’Ascensione, il venerdì seguente e il lunedì di Pentecoste, su determinati treni InterCity che circolano al Lötschberg e verso i Grigioni il personale FFS aiuta i viaggiatori a caricare e scaricare le biciclette. La carrozza bagagliaio dotata di portellone si trova tra la 1a classe e la locomotiva. I viaggiatori sono pregati di verificare le indicazioni sulla formazione del treno. L’assistenza al carico e scarico è prevista nelle stazioni di Berna, Thun, Spiez, Visp e Briga sui treni per il Vallese in partenza da Berna alle 7.06, 8.06 e 9.06 e i treni per Berna in partenza da Briga alle 16.48, 17.48 e 18.48. Sulla linea Zurigo-Coira l’assistenza è prevista a Zurigo, Sargans, Landquart e Coira sui treni in partenza da Zurigo alle 7.37 e 8.37 e in partenza da Coira alle 18.09 e 19.09. Maggiori informazioni su www.ffs.ch/caricobici.

Mobile FFS: utile anche per la prenotazione dei posti

Le FFS raccomandano di programmare per tempo i propri spostamenti. I posti a sedere possono essere comodamente prenotati anche sull’app Mobile FFS. I collegamenti migliori con tutti i treni supplementari sono visualizzabili nell’orario online su www.ffs.ch/orario e nell’app Mobile FFS. Inoltre, alla pagina http://www.ffs.ch/viaggiare-in-relax trovate numerosi consigli su come viaggiare in totale relax. Ulteriori informazioni sono anche disponibili agli sportelli ferroviari o chiamando il Rail Service FFS al numero 0848 44 66 88 (CHF 0.08/min.). Le previsioni sul tasso di occupazione dei treni possono essere visualizzate nell’orario online oppure nell’app Mobile FFS. Inoltre, durante le festività di Ascensione e Pentecoste, nelle grandi stazioni sull’asse nord-sud i clienti saranno agevolati da appositi annunci e in caso di domande potranno rivolgersi agli assistenti alla clientela presenti sul posto.

Cambi di binari e formazioni a causa dei cantieri

E’ possibile che chi viaggia a bordo dei treni supplementari debba cambiare, beneficiando però in compenso di un maggior numero di posti a sedere. Sono possibili cambi nei binari di partenza e arrivo soprattutto ad Arth-Goldau, Bellinzona e Lugano. Dal 9 giugno la tratta ferroviaria tra Zugo e Arth-Goldau sarà completamente chiusa al traffico per lavori. Lo sbarramento comporterà in parte cambiamenti d’orario sostanziali sull’asse nord-sud. Ai viaggiatori saranno garantiti tutti i collegamenti, seppur con modifiche d’orario, cambi di binario e prolungamenti dei tempi di percorrenza. I clienti sono invitati a consultare l’orario online, già aggiornato, su www.ffs.ch/orario o nell’app Mobile FFS per verificare i propri collegamenti dal 9 giugno in poi.

Trasporto gratuito di bici dal Ticino alla stazione di vostra scelta

Fino al 31 ottobre 2019, le FFS trasportano gratuitamente le bici dal Ticino nel resto della Svizzera permettendo così ai clienti di viaggiare in tutta comodità. Le biciclette possono essere consegnate alle stazioni di Bellinzona, Chiasso, Locarno, Lugano e Mendrisio e saranno trasportate in una delle stazioni che ne prevede la presa in consegna. Per trasportare le biciclette attraverso la galleria di base del San Gottardo non sarà dunque necessario pagare la prenotazione e cercare un compartimento libero per la propria bici.
Maggiori informazioni su www.ffs.ch/spedizione-biciclette.

Il nuovo menu delle carrozze ristorante e bistrò delle FFS propone un viaggio gastronomico attraverso la Svizzera.

Già dal 25 aprile iclienti potranno provare la nuova offerta arricchita con ancora più prodotti regionali e di stagione.

Con questo adeguamento dell’assortimento, le FFS rispondono alle richieste dei clienti. Ad esempio, assisteremo al grande ritorno dell’amata Ovomaltina.
Prelibatezze regionali Il ventaglio di piatti regionali comprende anche un risotto ticinese con riso «Loto» del Ticino e un nettare di frutta vallesano. Le FFS puntano sulla qualità svizzera anche per quanto riguarda la selezione di vini. La nuova carta infatti comprende solo prodotti svizzeri,
come l’«Aigle, Merveille des Roches, Cave de la Côte», che viene imbottigliato in esclusiva per i clienti FFS.
Con il nuovo menu si tiene anche maggiormente in considerazione l’offerta stagionale. Ad esempio, il popolare Birchermüesli viene regolarmente arricchito alternando diversi frutti in base al periodo dell’anno. Ora è stata introdotta anche una zuppa di stagione.
I viaggiatori sull’asse nord-sud potranno assaporare piatti di stagione a base di pasta, la popolare «Aranciata» e altre specialità tipicamente italiane.
Abbinamenti intelligenti e vantaggiosi con le nuove «combinazioni»
Ora sul menu figurano diverse combinazioni che permettono ai clienti di abbinare portate e bevande risparmiando. Ordinando un «Tête- à-tête per due» viene servita una selezione di formaggi e salumi svizzeri, il tutto accompagnato da un vino aromatico. La combinazione
«Pasta e bevanda» invece permette ai viaggiatori sull’asse nord-sud di gustarsi un piatto di stagione a base di pasta con una bevanda.
In linea con la nuova offerta, anche la grafica del menu è stata rivisitata. Visivamente si ispira alla rete ferroviaria delle FFS e informa i clienti con brevi testi su piatti e bevande selezione.

La prosa a Lugano

Mario Perrotta torna al Foce protagonista di un’ Odissea ambientata in un tragicomico Salento, Festa di famiglia in scena al LAC si avvale di un drammaturgo d’eccezione come Andrea Camilleri.

La stagione di LuganoinScena al Foce si chiude incontrando il mito di Omero. Lunedì 29 aprile alle ore 20:30 Mario Perrotta, nel la sua Odissea recita, canta, disancora Telemaco
dal tempo degli eroi trascinandolo nel Salento di oggi, ambientando la leggenda “in questo nostro
tempo così disarticolato e privo di certezze”. “Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nel
la piazza del paese e faccio il botto! Stasera succedeun casino”: esordisce così, entrando in scena, Telemaco, figlio di un Ulisse mai tornato, dando inizio al suo spettacolo d’arte varia. Non risparmia nulla, a se stesso e agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione
dei fatti. Ogni sentimento si fa carne viva sulla s cena e diventa corpo, parole in musica, avanspettacolo, versi sciolti e danza, odis sea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia – quella di suo padre – che non sta più in piedi. Il mito e il quotidiano si mescolano nello scrittura, Itaca e il Salento, i versi di Omero e il dialetto leccese, legati insieme
da una partitura musicale rigorosa, eseguita dal vivo dai musicisti Mario Arcari (clarinetto, oboe, percussioni) e Maurizio Pellizzari (chitarra, tromba). Odissea ha vinto il Premio Hystrio alla drammaturgia nel 2 009, Perrotta è stato tra i finalisti del Premio Ubu 2008 come miglior attore protagonista.
Sabato 4 (ore 20:30) e domenica 5 maggio (ore 16:00) al LAC va in scena Festa di famiglia, per la
regia di Miti pretese, una riflessione sulle dinamiche di violenza e sopruso che si possono scatenare all’interno di un nucleo familiare. Ne è protagonista Ignazia, madre di una famiglia numerosa, che sta per compiere sessanta anni: le sue tre figlie hanno organizzato una festa a sorpresa per festeggiarla. All’oscuro di tutto, Ignazia pensa che i suoi cari si siano dimenticati di questo appuntamento e decisa a festeggiare in solitudine, esce per regalarsi dello champagne.
Rientrata, trova i suoi cari riuniti intorno al tavolo, che le porgono un festoso benvenuto.
Quella che avrebbe dovuto essere una serata di festa si trasforma ben presto in tutt’altro. Si delineano tre inferni domestici: la coppia con dinamiche violente, la madre e la figlia adulta ancora in casa con la quale ha sviluppato un rapporto malato, fatto di recriminazioni, violenze ma iriconosciute, odio e dolori profondi non comunicabili, e la coppia in crisi, forse la più “normale”, ma profondamente insoddisfatta. Indossata la maschera dell’allegria, tutti cercheranno di portare avanti

Surrealismo Svizzera a Lugano al LAC

Fino al 16 giugno 2019 il Museo d’arte della Svizzera italiana presenta una grande retrospettiva sul surrealismo svizzero, organizzata in collaborazione con l’AargauerKunsthaus. Intitolata Surrealismo Svizzera, la mostra indaga sia l’influenza che il movimentoha avuto sulla produzione artistica elvetica, sia il contributo degli artisti svizzeri nel definirelo stesso. Tra questi Hans Arp, Alberto Giacometti, Paul Klee, Meret Oppenheim.

 

Muovendo dalla domanda “esiste un surrealismo svizzero?” il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) e l’Aargauer Kunsthaus si confrontano in modo approfondito con il tema del surrealismo in Svizzera, un capitolo importante della storia dell’arte nazionale. Le due sedi espositive presentanouna nuova grande retrospettiva, declinata in due allestimenti differenti. Il primo, ad Aarau dal  1. settembre 2018 al 2 gennaio 2019, si è concentrato sul surrealismo storico e sull’influenza che esso ha avuto sull’arte contemporanea. Il secondo, al MASI dal 10 febbraio al 16 giugno 2019, si focalizza unicamente sulle manifestazioni storiche del surrealismo fino alla fine degli anni ’50 ed è curato dal direttore del museo Tobia Bezzola con Francesca Benini, collaboratrice scientifica MASI. Il percorso espositivo proposto al MASI si compone di un centinaio di opere e si apre con uno sguardo generale al contesto e allo sviluppo del movimento surrealista attraverso una significativa scelta di documenti e disegni. L’esposizione presenta al pubblico i più importanti rappresentanti svizzeri del    surrealismo,cominciando dai due imprescindibili precursori, Hans Arp e Paul Klee; ospita poi tutti i principali artisti svizzeri che hanno influenzato il surrealismo, sia come membri effettivi del movimento parigino – Alberto Giacometti, Serge Brignoni, Gérard Vulliamy, Kurt Seligmann e Meret Oppenheim – sia come portavoce della nuova arte in Svizzera, come ad esempio Otto Abt, Max von Moos, Walter Johannes Moeschlin, Werner Schaad, Otto Tschumi, Walter Kurt Wiemken. Proprio il legame tra gli artisti svizzeri a Parigi e quelli attivi in patria favorisce la diffusione e lo sviluppo delle idee surrealiste anche in Svizzera e promuove la creazione di gruppi progressisti, come Gruppe 33, del quale erano membri, tra gli altri, Otto Abt, Walter Bodmer, Walter Kurt Wiemken e Meret Oppenheim; o Allianz. Vereinigung moderner Schweizer Künstler (1937), al quale aderirono anche Ernst Maass, Leo Leuppi e Hans Erni.

Il surrealismo nasce a Parigi a metà degli anni venti attorno alla figura di André Breton e in Svizzera ha un interessante sviluppo autonomo. Durante gli anni tra le Guerre mondiali, caratterizzati ovunque in Europa da un contesto politico e sociale conservatore, il movimento diventa un rifugio per gli artisti progressisti. A differenza di altri ismi del XX secolo, come ad esempio il cubismo o l’espressionismo,

il surrealismo non si distingue attraverso determinate caratteristiche formali e stilistiche ma piuttosto per un’attitudine, un approccio alla vita e all’arte che accomuna i suoi interpreti. Nel clima razionale degli anni tra le due Guerre, i surrealisti s’interessano all’universo interiore dell’uomo, all’inconscio e al caso, incentrando la loro ricerca su tematiche quali il sogno, le angosce, le fantasie, le ossessioni, la sessualità, giungendo a forme e creazioni del tutto nuove.

Surrealismo Svizzera è stata resa possibile grazie alla collaborazione dei principali musei svizzeri, tra cui il Kunsthaus di Zurigo, il Zentrum Paul Klee, il Kunstmuseum di Basilea, il Kunstmuseum di Berna e molti altri, e al sostegno di importanti collezionisti privati in Svizzera e all’estero.

Artisti in mostra

Abt, Otto Hans (1903–1982)/ Arp, Hans (1886–1966)/ Ballmer, Karl (1891–1958)/ Bodmer,

Walter (1903–1973)/ Brignoni, Serge (1903–2002)/ Erni, Hans (1909–2015)/ Giacometti,

Alberto (1901–1966)/ Grindat, Henriette (1923–1986)/ Klee, Paul (1879–1940)/ Le Corbusier

(1887–1965)/ Leuppi, Leo (1893–1972)/ Maass, Ernst (1904–1971)/ Moeschlin, Walter Johann

(1902–1961)/ Moos, Max von (1903–1979)/ Oppenheim, Meret Elisabeth (1913–1985)/ Ricco

(Erich Wassmer) (1915–1972)/ Schaad, Werner (1905–1979)/ Schiess, Hans Rudolf (1904–

1978)/ Sekula, Sonja (1918–1963)/ Seligmann, Kurt (1900–1962)/ Spinelli, Anita (1908–2010)/

Thomkins, André (1930–1985)/ Tschumi, Otto (1904–1985)/ Viollier, Jean-Pierre (1896–1985)/

Vulliamy, Gérard (1909–2005)/ Wiemken, Walter Kurt (1907–1941).

 

Una pubblicazione riccamente illustrata accompagna il progetto espositivo, oltre a fungere da catalogo, rivendica a ragione il diritto di essere considerato il manuale del surrealismo svizzero per eccellenza. Il volume, edito da Snoeck in italiano e in tedesco, comprende infatti importanti contributi degli storici dell’arte Peter Fischer, Stephan E. Hauser, Julia Schallberger e Hans-Peter Wittwer e raccoglie le biografie di tutti gli artisti in mostra.

Oltre alle consuete visite guidate gratuite che si svolgono ogni domenica alle 11:00, sono previste per tutta la durata della mostra numerose attività di mediazione culturale volte a favorire la fruizione da parte del pubblico e a trasformare la visita in un’esperienza arricchente ed emozionante.Il programma è disponibile sul sito www.edu.luganolac.ch.

Nel 2019 il MASI sarà impegnato in importanti progetti con Musei e artisti svizzeri e internazionali. A fianco della mostra Surrealismo Svizzera, il Museo presenta assieme al Museo nazionale di Zurigo una mostra dedicata ai capolavori della Fondazione Gottfried Keller, la collezione d’arte gestita dall’Ufficio federale della cultura (dal 24 marzo al 28 luglio 2019). Alla mostra fa seguito Sublime (dal 25 agosto al 10 novembre 2019), un progetto espositivo che prende spunto dall’eccezionale presenza del trittico La Natura, La Vita, La Morte di Giovanni Segantini e lo metterà in relazione con una selezione di opere delle raccolte del MASI. Il Museo ospiterà poi gli artisti svizzeri Franz Gertsch, con un suo stesso disegno curatoriale (dal 12 maggio al 22 settembre 2019) e Julian Charrière, con il progetto interdisciplinare Towards No Earthly Pole (dal 27 ottobre 2019 al 14 marzo 2020); infine il fotografo americano William Wegman, del quale ospita la prima tappa europea del suo ultimo progetto Being Human (dall’8 settembre 2019 al 5 gennaio 2020).

 

Di nuovo in vetta al San Salvatore

Riapre la funicolare del San Salvatore. I turisti potranno di nuovo visitare il “Pan di zucchero” di Lugano utilizzando la storica funicolare.  Lo scorso anno si sono serviti di questo storico e affascinante mezzo di trasporto oltre 190.000 persone.

La pausa invernale è servita per gli ordinari interventi di miglioria e manutenzione.
Da novembre a febbraio lo storico viadotto di Calprino della lunghezza di 120 metri è stato oggetto di un importante risanamento che ha permesso alla struttura di essere pronta per sostenere sfide future. Sempre attenti alla perfetta funzionalità dell’impianto di risalita e prestando attenzione alle imprese accessorie, la Società ha effettuato nel 2018 investimenti per oltre mezzo milione di franchi. Di nuovo ai nastri di partenza per l’inizio della nuova stagione turistica, da sabato 16 marzo la funicolare sarà di nuovo in esercizio ininterrottamente da mattino a sera pronta ad affrontare la sua 129ma stagione.  Domenica 17 marzo, una stuzzicante proposta
gastronomica forfetaria al Ristorante Vetta (funicolare e menu) a soli 39 franchi all’insegna del motto “sali in vetta e gusta la polpetta”  Martedì 19 marzo ci sarà la tradizionale sagra di San Giuseppe, Festa del Papà, e la vincente formula “funicolare e pranzo a tre portate” compresi.

La stagione sarà contrassegnata da alcune nuove offerte combinate per famiglie e ragazzi, una di trasporto e l’altra abbinata a funicolare e piatto del giorno. Nell’ambito della diversificazione dell’offerta di destinazione un’altra iniziativa mirata vedrà la luce in primavera. Si tratta di una proposta che permetterà una migliore godibilità del territorio in vetta tramite un percorso da compiere seguendo una segnaletica molto ludica e interattiva, con l’obiettivo di potenziare didatticamente una maggiore conoscenza della natura da parte di bambini,scolaresche e famiglie.

St Moritz Zermatt in Excellence Class

Un straordinaria esperienza che solo la Svizzera può offrire. Il Glacier Express  offrirà un confort esclusivo in  Excellence Class.

Il tragitto ferroviario tra St. Moritz e Zermatt è uno dei più suggestivi dell’intero panorama Alpino “il più lento espresso del mondo” si snoda tra tunnel e viadotti, sulla linea dell’Albula, patrimonio UNESCO: Quindi il viaggio prosegue nella gola della sorgente del Reno, “Swiss Grand Canyon”, per le sue ripide pareti, quindi supera il passo dell’Oberalp a oltre 2000mt di quota.

Le nuove carrozze excellence entreranno in servizio il 2 di marzo offriranno un innovativo standard di qualità e servizio. Durante le otto ore di viaggio il consierge oltre ad illustrare via via le peculiarità del percorso offrirà ai passeggeri un aperitivo e un eccellente pranzo tradizionale a cinque portate accompagnato da una raffinata selezione di vini. Grazie al particolare allestimento della carrozza ad ogni passeggero è offerto un posto al finestrino.”

La proposta “Glacier Express – Excellence Classn dell’Hotel Carlton abbina il soggiorno nell’esclusivo cinque stele con un viaggio ferroviario panoramico nella nuova classe Excellence del Glacier express.

A St. Moritz gli ospiti disporranno di una suite o di una junior suite fornite di tutti i servizi esclusivi dell’Hotel, la cucina di un esclusivo ristorante premiato, il maggiordomo, il servizio limousine.Potranno rilassarsi nella SPA o godere della vista del lago di St.Moritz e della chiostra alpina dal terrazzo panoramico.

A Zermatt il viaggio prosegue con  la ferrovia del Gornergrat per raggiungere il Kulm Hotel a quota 3100mt e godere di un soggiorno unico avvolti dal caldo tepore di una camera che profuma d’essenza d’abete di fronte a un panorama ineguagliabile. Le stanze del lato sud si affacciano sul Monte rosa mentre quelle del lato ovest offrono una vista sensazionale del Matherorn

Carattere indipendente e coerenza, la donna di Alberta Ferretti

Osare l’imprevisto, questo è il messaggio di Alberta Ferretti. Una moda non imprigionata nei regolamenti e nelle tendenze.

“Sono partita – racconta la stilista – da una doppia osservazione: conservare il carattere indipendente della mia donna e nello stesso tempo spingerla verso espressioni sempre più coerenti con la vita quotidiana e con il suo stile di vita. Il risultato è una collezione che descrive un nuovo modo di essere oggi, in cui si vive la vita di tutti i giorni con il coraggio dell’eccentricità sofisticata, della libertà dell’inaspettato e della forza del carattere. Ecco perché ho spinto la mia moda verso scelte impreviste”.

Nella collezione di Alberta Ferretti prevale l’abbigliamento da giorno,  i pantaloni in denim color washed o neri si accompagnano con i top in maglia intarsiata mono spalla. Giacche e miniabiti hanno l’aspetto di sapore militare, le camicie in lurex dorato plissé sotto le giacche in panno di lana di taglio maschile, i pantaloni ottenuti da un patchwork di vari tipi di lamé o quelli in pelle con il taglio da amazzone sono abbinati a camicie in tulle con le ruches.

Eccentricità sofisticata per i pantaloni larghi che si fermano all’altezza del polpaccio, retti da bretelle in tessuto e abbinati a giacche da giorno in gabardine moiré. Per la sera, abiti lunghi in lamé plissettato, con ricami di canutiglie argentate e specchietti riflettenti.

Gucci sfila di nuovo all’ombra della Madonnina

L’azienda fiorentina, parte del Gruppo francese Kering, l’anno scorso aveva fatto sfilare la collezione primavere/estate a Parigi, rassicurando che si sarebbe trattato solo di un trasferimento temporaneo per un omaggio alla Ville Lumière e non di un abbandono dell’Italia. Come promesso ritorna con una sfilata co-ed, cioè femminile e maschile.

Gucci porta in passerella a Milano Moda Donna una moda che mescola codici moda lontani e li rimaneggia per dare loro nuova vita, una rivendicazione di libertà descritta dallo stilista Alessandro Michele:

“Nel teatro della vita ognuno di noi indossa una maschera con cui presentarsi al mondo ( Hannah Arendt), gli abiti sono la nostra maschera, che mostra e nasconde insieme”.

Le maschere in passerella per Gucci, sfilano in uno spazio ellittico, tra superfici specchiate, pareti punteggiate da 120mila led, lampi di luce e versi ferini sono piene di aculei.

Alessandro michele spiega così gli aculei: “Mi sono capitati sott’occhio a un’asta dei collari francesi di fine ‘600 dedicati ai cani fedeli nel proteggere i padroni e li ho messi insieme alla maschera, per mostrare che anche un animo gentile può essere costretto a dire: “Attenzione, ci sono, e voglio difendermi”. Anche io l’ho dovuto fare ed ero un ragazzino gentile”.

Ai collari e aculei, si affiancano  elmi da aquila e copri orecchie dorati ispirati all’opera ‘Fashion Fiction #1′ dell’artista Eduardo Costa, per accostare il concetto che “siamo tutti animali selvaggi, costretti da regole, e il nostro vivere è fatto di paure, siamo accecati, impauriti, storditi e noi stessi siamo belve con gli altri”. In questo senso, ammette Michele “la moda è sempre politica.

,io cerco di stare lontano dalla politica, ma la moda fa parte della cultura che ti viene incontro, senza bisogno di entrare in una libreria. Forse inconsciamente il mio e’ un atto politico con cui cerco di difendermi da chi vuole sottrarmi la cultura”.

Dai completi sartoriali con ancora le impunture al tailleur con il logo, dalla stola in pelliccia al pull con la scritta ironica, dall’abito in lamé con le calze in pizzo e le ginocchiere al pantalone ampio infilato nei sandali, dalla giacca messa al rovescio al plissé metallizzato, tutto si tiene, in un nuovo equilibrio, condensato rispetto a collezioni precedenti. E se lei è libera di portarsi le sneakers di ricambio in mano e di mettersi le bretelle con gli aculei, lui può tranquillamente indossare jabot e collari di pizzo, bluse con stampa kamasutra e pantaloni floreali a vita alta, bermuda ampi e mocassini con il tacco, maglie ricamate e soprabiti di tulle, tute in gessato con camicie trasparenti e camicia e cravatta. Ecco la rivendicazione della libertà – per lui per lei, insieme in passerella, con 44 look uomo e 43 donna.Assolutamente in tema l’invito: una maschera in cartapesta dell’ermafrodito: “il mondo antico cantava la meraviglia di essere tra due sessi, oggi è una delle maschere più difficili da portare, ma essere ibridati è una benedizione” conclude Michele.

Un arcobaleno accende la Milano Fashion Week

“Oggi con Benetton il colore diventa cemento della democrazia” dice Jean Charles de Castelbajac, al suo debutto in passerella a Milano, alla vigilia della fashion week.

Jean Charles de Castelbajac, il settantenne stilista francese chiamato sei mesi fa alla direzione creativa di United Colors of Benetton presenta ‘rainbow machine’ che è l’ispirazione della collezione per lui e per lei e dell’allestimento della sala, con i telai e le macchine da cucire azionati dagli artigiani del marchio della famiglia Benetton.

E’ stato con Luciano Benetton – racconta Castelbajac – che “intorno a un tavolo abbiamo rifatto il mondo”. Il riferimento è a un pranzo a casa dell’imprenditore veneto, organizzato da Oliviero Toscani, in cui i due hanno scoperto di avere “lo stesso Dna, l’idea del colore come forza ed eleganza”.

Dopo l’estate Castelbajac riceve  la proposta di diventare direttore artistico di tutte le linee, “una delle più belle avventure della mia vita perché – dice lo stilista che in Italia aveva già collaborato con Iceberg e Sportmax – sono di fronte a una straordinaria ‘Rainbow machine’, una casa di alta moda per tutti che porta avanti l’idea di una cultura e di una bellezza democratiche”.

Per la sua prima sfilata per Benetton, Castelbajac ha portato in passerella l’arcobaleno, “non c’è copyright per il coloreil motto United Colors of benetton non è mai stato così moderno – dice – perché il colore serve a riunire gente di ogni tipo ed età”.

“Questo è un progetto di stile e bellezza a prezzi straordinari – spiega lo stilista – la settimana scorsa abbiamo lanciato una T-shirt a 9 euro ma alcuni pezzi arrivano a 300: la nostra non è fast fashion, noi pensiamo a un guardaroba perenne a prezzi giusti”. Per lanciarlo sul mercato, la comunicazione è stata affidata a Oliviero Toscani, che ha anche collaborato alla sfilata, la prima del brand dopo lo show celebrativo per i 40 anni che si è tenuto a Parigi nel 2006.

Un assaggio della collezione autunno inverno presentata a Milano  è già in vendita in alcuni negozi, dallo store di piazza Duomo a Selfridges a Londra. Il nuovo piumino corto con il logo colorato, le calze a rombi, gli stivali imbottiti a righe, la minigonna a pieghe verde prato, il completo in maglia jacquard con le calze a righe e il passamontagna colorato, pensato per piacere ai più giovani.

Grave lutto nel mondo della moda

Si è spento questa mattina Karl Lagerfeld, lo stilista dal 1983 a capo della maison Chanel, sembra fosse malato da qualche settimana. Lascia un vuoto difficilmente colmabile nel mondo della moda di cui è stato uno dei principali attori negli ultimi decenni per il proprio estro, genialità e carattere.

La vita di Karl Lagerfeld è ben riasunta in una sua frase: “Non analizzo mai le mie scelte perché non sono un uomo di marketing, faccio solo quello che mi passa per la testa. Non potrei mai spiegare e contestualizzare le mie decisioni. L’idea buona mi viene dopo mille prove e mille schizzi. E quando ho deciso che funziona non torno indietro: preferisco sbagliare che scendere a compromessi”. 

La sua vita è stata eclettica e straordinariamente libera, ha fissato il suo domicilio dove di volta in volta amava trascorrere il suo tempo, ha rotto gli schemi perchè non si è ,mai lasciato imprigionare dal giudizio degli altri, ha cambiato la moda in maniera efficace e duratura,

Molti i punti che hanno accomuncato Karl a Coco e proprio per questo la sua presenza alla guida della maison Chanel è stata lunga e costellata di successi.

Nato ad Amburgo in una famiglia benestante, il padre banchiere svedese, la mamma tedesca, ha mostrato fin da bambino una grande determinaziione e molto precocemente si è evidenziata la sua genialità come stilista e creatore di moda.

Pochi anni dopo essersi trasferito a Parigi, giovanissimo, aprì un piccolo negozio di moda.

nel 1981 ha lanciato la sua grife “Karl Lagerfeld”

Ha lavorato per molte note maison parigine e non solo. Sulle passerelle hanno svilato molte modelle di grande successo, tra tutte la sua preferita è stata Claudia Schiffer, Anche nella fotografia annovera produzioni di prestigio.

Lo ricordiamo non solo per le sue creazioni, ma anche per la capacità di creare delle situazioni di contesto esclusive ed indimenticabili.

Karl Lagerfeld non è solo moda, ma è il lusso discreto e intramontabile.

La settimana teatrale di Lugano offre: gli Oblivion con La Bibbia riveduta e scorretta, Davide Van De Sfroos con l’atteso Tour de Nocc, Don Giovanni di Molière per la regia di Valerio Binasco, Ale e Franz con il divertente Nel nostro piccolo e per i giovani spettatori la straordinaria storia di Becco di Rame.

I bravi e versatili Oblivion tornano al LAC venerdì 8 febbraio alle ore 20:30 dove si confrontano per la prima volta con un vero e proprio musical comico: La Bibbia ricevuta e scorretta, uno show “oblivionisticamente” dissacrante che lascerà il pubblico senza fiato.
Germania 1455: Johann Gutenberg introduce la stampa a caratteri mobili creando l’editoria e inaugurando di fatto l’Età Moderna. Conscio della portata rivoluzionaria di questa scoperta, Gutenberg sta per scegliere il primo titolo da stampare, fino a quando alla sua porta non bussa un signore. Anzi, il Signore, che da millenni aspettava questo momento. Dio propone la sua autobiografia
scolpita su pietra, con l’intento di diffonderla in tutto il mondo e diventare il più grande scrittore di tutti i tempi. Inizia così, tra discussioni infinite, riscritture e un continuo braccio di ferro tra autore ed editore, un musical comico e dissacrante che presenta al pubblico una versione irresistibile del più
noto best-seller della storia: la Bibbia.
Davide Van De Sfroos si esibirà al LAC sabato 9 febbraio (ore 20:30) con il suo nuovo Tour de Nocc: un concerto intimistico e confidenziale in cui verranno proposte ballate raramente eseguite dal vivo, le canzoni più amate accanto a brani totalmente inediti, il tutto in un’atmosfera notturna-teatrale con sfumature swing e jazz. Durante il concerto ci sarà spazio per ospiti a sorpresa i con i quali duettare e reinterpretare alcuni dei brani storici dell’artista Lariano.
Don Giovanni (al LAC martedì 12 e mercoledì 13 febbraio alle ore 20:30),

Dopo un riuscito allestimento de Il Tartufo, Binasco torna a lavorare su una commedia di Molière, Don Giovanni, simbolo non soltanto dei trionfi e delle
ceneri dell’eros, ma anche della rivolta della libido contro le remore della teologia – e lo fa con uno
sguardo personale e contemporaneo tracciando la figura di un protagonista istintivo e carnale, qui
interpretato da Gianluca Gobbi. Binasco sceglie di mettere in scena la storia di questo seduttoreincallito, ateo e criminale, trovando un giusto equilibrio tra una cifra stilistica autoriale e una originalità registica rara, pur nel sostanziale rispetto del testo. La commedia è strutturata per far convergere tutte le scene sulla figura del protagonista: un Don Giovanni dei giorni nostri che sa catturare l’attenzione del pubblico, emozionandolo.
Sabato 16 febbraio alle ore 20:30 al LAC una serata all’insegna del divertimento con Ale e Franz.
Nel nostro piccolo è un viaggio alla ricerca del loro punto di partenza, quello che ha mosso la loro voglia di comicità. Il duo comico racconta le proprie piccolezze, sconfitte e paure, ma anche il proprio coraggio di vivere storie non sempre vincenti e la forza di trasmettere emozioni vere: i fallimenti di una vita, la delusione degli ideali, la conoscenza profonda di sentimenti penetranti, come l’amore e la gioia della vita. “Ridendo – affermano Ale e Franz riusciamo a scoprire i nostri difetti. La risata è ilnostro veicolo fondamentale per riuscire a parlare di noi senza prenderci troppo sul serio”.
Domenica 17 febbraio alle ore16:00 per la Rassegna Senza confini – Teatro Pan realizzata in collaborazione con Lac edu al Teatro Foce vedremo Becco di rame, straordinaria storia vera di un’oca che, per proteggere il pollaio, in una  lotta furiosa con una volpe perde la parte superiore del becco mettendo a rischio la sua sopravvivenza. Grazie alla geniale intuizione del veterinario Dottor Briganti, l’oca viene dotata di una protesi di rame che le permette di continuare a vivere una vita normale. Prodotto dal Teatro del Buratto, Becco di rame è tratto dal libro di Alberto Briganti, e si avvale dell’adattamento drammaturgico di Ira Rubini. Grazie alla metafora del mondo animale, Becco di rame affronta, con leggerezza e profondità, temi delicati e importanti come quelli della diversità, della disabilità e dell’importanza di essere accolti, accettati e desiderati nonostante una fisicità o un’abilità altra rispetto a quelle ritenute “normali”. Dai 3 anni e per tutti.

Una settimana di musica e teatro con Lugano In Scena: la prima assoluta svizzera di Silent concerto oltre l’udibile ideato dal compositore Gabriele Marangoni, il senso contemporaneo di Antigone firmato da Gigi Dall’Aglio, una voce alla tragedia dei migranti con Mare Morto nuova produzione di Officina Teatro, l’emozionante Icaro di Daniele Finzi Pasca. Ideato dal compositore Gabriele Marangoni,

Sabato 2 (ore 20:30) e domenica 3 febbraio (ore 16:00) sul palco del LAC torna Icaro, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Daniele Finzi Pasca, che continua ad emozionare con quasi 800 rappresentazioni in tutto il mondo e un successo lungo ventisette anni. “Icaro – afferma Daniele Finzi Pasca – è un anti-eroe fatto della stessa sostanza di ognuno di noi, che spesso perdiamo e che solo a volte, per un attimo, riusciamo a vincere. È una storia che si racconta per ritrovarsi ogni volta cambiati. Ci sono montagne che ti aspettano per tutta la vita.Definiscono l’orizzonte  verticale dell’immaginario di un bambino prima di fissarsi nella sua memoria.Dalle mie parti, ci sono persone che salgono sulle loro montagne ogni anno, per rinnovare l’incontro con l’immutabile. Cambiano i governi, nascono altri bambini nel quartiere, si perdono i primi amici ma le montagne, loro, restano lì ad aspettarci. Quello
che c’è di meraviglioso in questo incontro con il non-tempo è che ci si trova ogni volta cambiati, trasformati. Uno spettacolo è a volte per un attore uno di quei luoghi dove può fuggire in sé stesso. Sono storie che si raccontano per ritrovarsi ognivolta cambiati. Icaro è una montagna che scalo da quasi ventisette anni”.

Silent, di cui il LAC ospita la prima assoluta svizzera martedì 29 gennaio alle ore 20:30, è un concerto che va oltre l’udibile, un lavoro in cui un ensemble vocale di persone sorde incontra un ensemble strume ntale e due voci soliste. Nasce dall’idea di utilizzare e concepire ogni possibile suono generato da individui che vivono nel silenzio ed è stato creato lavorando sulla percezione fisica e cerebrale del suono. Grazie a superfici vibranti progettate e realizzate ad hoc, i sordi dell’ensemble vocale saranno in grado di interagire con la partitura sonora elettronica e le voci di Francesca Della Monica e David W. Benini. E’ un progetto audace, un viaggio visionario ai limiti della percezione, un concerto oltre l’udibile in cui il suono non viene concepito come possibile ascolto ma come vibrazione di cui fare esperienza. Un’opera sperimentale, un evento di inclusione soci ale, che rompe le barriere tra chi è udente e chi non lo è; un lavoro delicato e prezioso in cui tutti possono condividere la stessa esperienza musicale artistica e umana.

Il senso contemporaneo di Antigone, che sta nella natura e nella forma dialettica del confronto, è alla base del nuovo lavoro di Gigi Dall’Aglio, al LAC mercoledì 30 gennaio alle ore 20:30.Prodotto dalla compagnia milanese ATIR, lo spettacolo mette in scena la tragedia sofoclea riaffermando la grande attualità della figura di Antigone, eroina ribelle che non esita a sfidare il potere per dare degna sepoltura a suo fratello Polinice. “Con Antigone – afferma il regista – gli attori possono veramente vivere la consapevolezza che il Teatro si presenta come farmaco contro le tentazioni arroganti che si stabiliscono nel confronto fra regole e tradizione, tra realtà e irrealtà, tra democrazia e altro”.

Al Teatro Foce venerdì 1 febbraio alle ore 20:30 (repliche sabato 2 ore 20:30 e domenica 3 ore 16:00) andrà in scena

Mare morto, la nuova produzione di Officina Teatro che parte dalla necessità del suo direttore artistico Mirko D’Urso di dare voce alla tragedia dei migranti che affrontano il mar Mediterraneo con la speranza di un futuro migliore o, se non altro, meno devastante. Negli ultimi 4 anni, più di 4’000 persone, tra cui molte donne e bambini, hanno perso la vita in questo mare che un tempo era sinonimo di bellezza e di vita, mentre oggi per molti rappresenta solo
un mare morto. Questo lavoro è il frutto dell’esperienza di Simone Gandolfo, regista e attore diplomato al Teatro Stabile di Genova, che ha trascorso due mesi in mare aperto per girare una serie
documentaria per l’emittente televisiva TV2000: “Quando, pattugliando il mare aperto a 30 miglia dalle coste libiche, si avvista un gommone, la prima cosa che ti colpisce sono gli occhi: occhi pieni
di speranza, perché a chi tenta di fuggire dalla Libia che è come l’inferno in terra, non resta altro che la speranza. Mai come al centro del Mediterraneo sono stato vicino alla morte e mai ho sentito così
forte pulsare la vita”.

Magritte La Ligne de vie

Fino al 6 gennaio 2019 il Museo d’arte della Svizzera italiana ospita la mostra di Magritte. La Ligne de vie. L’esposizione ripercorre la carriera dell’artista, dagli esordi fino ai più celebri dipinti della maturità.

Filo conduttore della mostra è la conferenza La Ligne de vie che René Magritte tenne il 20 novembre 1938 al Musée Royal des Beaux-Arts d’Anversa, una delle rare occasioni in cui l’artista si sia espresso in pubblico sul proprio lavoro, illustrando l’origine e le fonti d’ispirazione della propria opera. Magritte, attraverso una serie di immagini e ricordi personali, delineò allora la genesi della sua arte e illustrò i principi che gli avevano permesso di trasformare oggetti quotidiani in immagini perturbanti.

Il percorso espositivo annovera più di novanta opere. Si apre con le creazioni dei primi anni Venti,

dipinti ancora lontani dallo stile espressivo proprio dell’artista che si manifesterà nelle opere più mature e note, ma è già evidente il desiderio di Magritte di allontanarsi dalle convenzioni e di rappresentare il mondo e gli oggetti sotto una luce nuova. Alcuni lavori in mostra, raramente esposti al pubblico, evidenziano la ricerca di una propria linea espressiva attraverso la sperimentazione delle  tecniche proprie delle correnti artistiche più innovative Dapprima  il futurismo italiano di cui condivide lo spirito irriverente, quindi  la metafisica di De Chirico che offrirà a Magritte lo spunto decisivo per la definizione della propria poetica:

Segue un’ampia selezione di lavori realizzati fra gli anni Venti e Trenta in cui si definiscono progressivamente i temi prediletti dell’artista. Come illustrato da Magritte nella Ligne de vie, alla base dei dipinti realizzati tra il 1925 e il 1936 c’è la ricerca sistematica di un effetto poetico sconvolgente. Tale effetto è raggiunto in primo luogo attraverso lo “spaesamento” di oggetti comuni, scelti affinché la loro decontestualizzazione risultasse particolarmente efficace. Le noctambule (1928), ad esempio, presenta un uomo che si aggira in un interno domestico illuminato da un lampione di strada come si trattasse di un ambiente misterioso e ingannevole. Altre opere, “peinture-mots”,   associano immagini e parole in modo arbitrario per sovvertire le prassi linguistiche come:  Le reflets du temps (1928), Le parfume de l’abîme (1928) e L’arbre de la science (1929), rappresentando uno dei contributi più originali di Magritte all’arte del Novecento.

L’esposizione documenta altri esempi delle tecniche utilizzate dall’artista per rendere insolite le cose più comuni: Les marches de l’été (1938) presenta un cielo diviso in blocchi come fosse fatto di materia solida; in L’arbre savant (1935) gli oggetti sono accostati tra loro senza alcuna relazione logica: nelle cavità di un albero si trovano una candela, una forma geometrica, del filo di ferro attorcigliato; Modéle rouge (1953) mostra piedi e scarpe fusi insieme a sottolineare la “mostruosa”abitudine di avvolgere i piedi in oggetti di pelle.

Queste opere, che oggi riconosciamo come capolavori, all’epoca della loro creazione destarono numerose critiche. Come ricorda lo stesso Magritte, gli venne rimproverata l’assenza di qualità plastiche, la rinuncia a uno stile “pittorico” in favore di una rappresentazione scarna e la collocazione di oggetti in luoghi inconsueti.

L’esposizione del MASI presenta anche una selezione di lavori successivi alla conferenza del 1938 per mettere in evidenza come l’approccio artistico illustrato da Magritte in tale occasione, costituì il fondamento di tutta la sua carriera creativa. Alcuni dei suoi dipinti più celebri furono realizzati tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Sessanta, tra cui La mémoire (1948), Le château de Pyrénées (1962) e La grande guerre (1964).Il percorso espositivo documenta inoltre alcune divagazioni del maestro belga dal suo inconfondibile stile, i periodi “Renoir” – durante il quale impiega una tecnica ispirata all’impressionismo e “vache”,ovvero brutto: una serie di opere realizzate nel 1948 con colori sgargianti e pennellate molto libere che fanno ironicamente il verso al fauvismo. Completano l’esposizione documenti, fotografie e una serie di affiches che illustrano l’aspetto commerciale dell’opera dell’artista, oltre alla proiezione di film da lui realizzati alla fine degli anni Cinquanta.

 

 

 

Lugano si veste di festa

Il 1°dicembre con l’accensione dell’albero in piazza della riforma Lugano si veste a festa. La città si immerge nelle magiche luci e colori del Natale. Il centro si anima grazie al mercatino e le vetrine di tutti i negozi risplendono di decorazioni.

Lugano ha un atmosfera natalizia unica, a cavallo tra la tradizione d’oltralpe e quella mediterranea. Molte sono le influenze italiana soprattutto per quanto concerne il gusto delle decorazioni e la presenza di riferimenti alla tradizione cattolica, ma altrettanto forti e coinvolgenti sono i profumi e i colori d’oltralpe. Alegga l’allegria, l’aria è perfusa delle  melodie tipiche le persone s’intrattengono volentieri a sorseggiare il Gluhwine.